La costruzione dell’autostima con gli IAA
Di Michela Romano, psicologa psicoterapeuta, Presidente di Gea Centro studi per gli IAA
Di cosa hanno bisogno i bimbi? Di meravigliarsi, di sperimentare, di tirare fuori da sé per potere credere nel valore delle proprie capacità!
Ed è così che noi di Gea Centro Studi per gli IAA entriamo nei posti dei bambini. Nel portare nei nidi e scuole dell’infanzia progetti educativi con gli animali, la vecchia pet therapy, ciascuno di noi entra con pensieri pedagogici importanti. Ed ecco che i nostri progetti di Educazione Assistita con gli Animali (EAA) si trasformano in esperienze significative, gratificanti e di apprendimento per i bimbi. Come? Partendo dal loro sentire, sintonizzandoci con le loro emozioni e accogliendo le loro curiosità. Ci mettiamo alla loro altezza in modo tale che gli sguardi possano incrociarsi, che i bambini possano accoglierci nel loro mondo fatto alla loro altezza, ci sintonizziamo con il loro sentire in modo da stare con loro in modo empatico.
Questo lo facciamo noi persone riferendoci non solo al buon senso ma alle teorie di riferimento cui ci rifacciamo. Gli animali invece lo fanno perché il loro essere, il loro modo di relazionarsi tra animali e persone si basa proprio su quei principi: accoglienza, ascolto emozionale ed empatico, giusta distanza fisica ed emotiva. E i bimbi colgono perfettamente questa presenza autentica degli animali: niente troppi pensieri, niente sovrastrutture che riempiono la testa di “se e di ma”. Gli animali specie quelli inseriti negli IAA sono speciali perché cresciuti in modo sano, pensando al loro benessere e al loro equilibrio interno. E questa attenzione amorevole ed attenta che ricevono grazie alla preparazione per lavorare negli IAA ce la restituiscono tutta durante gli incontri: sono presenti, sanno stare, sono delicati, sono aperti, sanno leggere le emozioni altrui, sanno mettere e darsi limiti sani e costruttivi.
Tutta questa attenzione risuona in modo positivo nei posti dei bambini contribuendo a offrire loro gli strumenti per strutturarsi con una buona autostima. Mi piace molto la definizione che Nathaniel Branden da dell’autostima: “la predisposizione a considerarsi competente per affrontare le sfide fondamentali della vita e sentirsi degni di felicità”. Ecco perché le attività che noi facciamo con i bambini sono poco strutturate; se il setting è pensato e preparato in modo adeguato, accogliente e sicuro per i bimbi, se i materiali a disposizione possono essere stimolanti per loro, preferiamo che le attività possano crearle loro, possano loro trovare il modo buono affinchè le loro azioni possano portare sorpresa, interesse, curiosità. In questo modo si sentono competenti perché sono consapevoli di aver creato loro i giochi che stanno attuando. Noi siamo lì a giocare con loro, a sperimentare, a ripetere le loro azioni sorprendendoci e lodandoli per quello che stanno facendo e che ci stanno facendo sperimentare. Questa vicinanza emotiva ci permette di intervenire in alcuni momenti per potere proporre loro una azione, un movimento che magari nel loro schema motorio non è così radicato: grazie alla vicinanza emotiva che si instaura con questo modo di lavorare, i bimbi sono disponibili ad imitarci e quindi inserire nel loro schema motorio o di pensiero un nuovo elemento di conoscenza.
E gli animali? Sono lì con loro, ad osservarli, a compartecipare ad alcune attività, a ricevere i doni delle loro creazioni, ad imparare i percorsi che i bimbi costruiscono per loro. I bimbi sono i maestri degli animali e questi allievi a 4 zampe sono davvero felici di ricevere questi insegnamenti offerti con amore e felicità.